lunedì 30 novembre 2009

PARMIGIANA DI ZUCCHINE



Dovete sapere che non ho mai fatto mistero dei miei natali: sono un terrone cresciuto al Nord. Lasciatemi spiegare, non vorrei offendere nessuno: sono nato vicino a Napoli e deportato in tenerissima età nelle verdi e umide terre del prosecco, ma vado fiero delle mie origini, della mia famiglia, della loro solarità e ancor di più della loro cultura culinaria. Come accadde a A. Bourdain quando assaporò per la prima volta le ostriche, anch'io ebbi una folgorazione assaggiando uno dei piatti tipici regionali: la parmigiana. Quindi, ve la ripropongo volentieri nella sua rivisitazione con la "variante zucchine". Buon appetito!

per 4 persone:
8 zucchine medie
500 gr. di passata di pomodoro
200 gr. di mozzarelle
50 gr. di parmigiano grattugiato
1/2 cipolla
1 spicchio d'aglio
qualche foglia di basilico fresco
olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b.

Tagliate le zucchine a listarelle e scottatele in una padella antiaderente salandole e pepandole poco su entrambi i lati (in realtà la ricetta vorrebbe che come le melanzane, le zucchine andrebbero fritte impanate, ma così risulteranno più leggere e digeribili e non si rischia di far puzzare casa come un take away cinese!).

In un tegame con un filo d'olio, soffriggete il trito di cipolla e aglio Quando saranno imbionditi, versate sopra la passata di pomodoro, un pizzico di zucchero, le foglie di basilico e salate a piacere e fate cuocere fino a quando la salsa non avrà una consistenza degna di questo nome, avendo cura di girate spesso con un mestolo per non bruciarla.

Ora disponete in un teglia imburrata la prima fila di zucchine, uno strato salsa di pomodoro e uno di mozzarella tagliati a piccoli cubetti, poi un altro di zucchine, salsa e ancora mozzarella, infine un altro di zucchine, il pomodoro e la mozzarella spolverando con del parmigiano grattugiato.

Infornate per 30 min. a 180°. Servite tiepido o anche freddo.

domenica 29 novembre 2009

CREPES DI RADICCHIO, GORGONZOLA, NOCI E SALSA DI SOIA



Ogni giovedì per me è natale, poiché passo dai miei genitori senza alcun senso di colpa a depredare il frigo di quello che Zio Peppino porta dal mercato ortofrutticolo: prodotti freschissimi e di stagione. In questo periodo oltre alle prime arance e le zucchine, arriva anche il radicchio tardivo, che con il suo particolarissimo gusto amarognolo lega benissimo con il dolce del gorgonzola e la croccantezza delle noci.

per 2 persone:
250 gr. di farina
50 gr. di burro
1/2 ltr. di latte
3 uova
2 cespi di radicchio
80 gr. di gorgonzola dolce
1 cucchiaio di noci sgusciate
1 cucchiaio di salsa di soia

Setacciate la farina e versatela in un recipiente con i bordi alti, aggiungete un pizzico di sale e il latte. Lavorate il composto con una frusta fino a che sarà liscio e privo di grumi. 

A parte sbattete le uova affinché si amalgamino, poi aggiungetele alla pastella e continuate a mescolare.Coprite il tutto con della pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigo per almeno mezz’ora.

Sciogliete 40 gr. burro in un pentolino e unitelo alla pastella, mescolando ancora.

Scaldate sul fuoco una padella antiaderente (ne fanno apposta per le crepes, ma andrà bene anche quelle che usate per la frittata), e quando sarà ben calda, versatevi la pastella distribuendola in modo uniforme su tutta la superficie.

Lasciate cuocere scuotendo la padella di tanto in tanto per staccare la crepe dal fondo e quando si saranno dorati i lati giratela per cuocerla dall'altra parte. Quando è pronta, fatela scivolare in un piatto e preparane altre avendo cura di mescolare la pastella ogni volta.

Intanto mondate il radicchio, scartando eventuali foglie rovinate e il gambo, che è la parte più amara e tagliuzzatelo grossolanamente. Scaldate il burro rimasto in tegame e unite il radicchio, coprite e lasciate stufare per 10 minuti. Una volta intiepidito spezzettate il gorgonzola e ammorbiditelo con una forchetta e aggiungete sia il radicchio che le noci sbriciolate.

Ora potete farcire le vostre crepes con il composto, servire con alcuni pezzetti di gorgonzola a parte, una spolverata di granella di noci e irrorate con alcune gocce di salsa di soia.

sabato 28 novembre 2009

VELLUTATA DI ZUCCA CON PETALI DI BOTTARGA E MANDORLE TOSTATE




Generalmente non amo le stagioni fredde, tranne per alcuni piccoli vantaggi come dormire sotto un morbido piumone, l'abbondanza di mesi con la "r" (adoro il pesce), trafficare nella mia cucina riscaldata dal forno e le creme, zuppe e vellutate fumanti che spesso propino ai miei commensali. Tra queste sicuramente quella che ha riscontrato maggior successo è quella di zucca... e pensare che fino a qualche tempo fa a la detestavo!
Comunque questa di ricetta me l'ha passata miamammasantissima, che pur essendo oltremodo strepitosa ho arricchito con della bottarga che lega benissimo. Provare per credere!

per 4 persone:
1 zucca
1 porro
25 gr. di maizena
50 gr. di burro
1/2 ltr. di latte
1 manciata di mandorle affettate
1 cucchiaio di cannella pestata
sale e pepe q.b.
bottarga di muggine o tonno q.b.
olio extravergine d'oliva

Dopo aver sbucciato e tagliato la zucca a cubetti fatela cuocere al vapore, nel frattempo soffriggete il porro finemente tritato con un filo di olio d'oliva in una casseruola.

Preparate a parte la besciamella, fondendo dolcemente il burro in un tegame aggiungendo prima un cucchiaino di sale, poi la maizena e infine il latte, avendo cura di mescolare fino a quando non diventerà un composto omogeneo e senza grumi.

Appena la zucca si sarà ammorbidita, aggiungetela al porro con un poco di acqua calda e passate tutto al mixer direttamente nella casseruola a fuoco lento.

Unire ora la besciamella alla zucca, spegnere la fiamma e mescolare fino ad ottenere una vellutata cremosa. Incorporate la cannella pestata e aggiustate con poco sale.

Servire bella calda, con una manciata di mandorle affettate tostate in padella, delle scaglie di bottarga affettate con il pelapatate e una spolverata di pepe.

Lo Diceva Bugo: "C'è Crisi Dappertutto. Dappertutto C'è Crisi!"

Eccomi sono qua! Perché? Direte voi: sono già in troppi quelli che scrivono di cibo facendo prolificare il web di foodblog più o meno utili o interessanti e, in parte avete ragione, ma in questo periodo di crisi, di instabilità e di incertezze, quale momento migliore per coccolarsi prendendosi cura di se stessi e di chi ci sta a cuore se non cucinando e mangiando, nella speranza che tutto vada per il verso giusto?
Poi, per quel che mi riguarda personalmente: io ho sempre fame, una fame da lupi e si sa che a pancia piena si ragiona meglio.