mercoledì 31 marzo 2010

nessun rimpianto: INSALATA DI SALMONE FRITTO MARINATO CON FRIGGITELLI CROCCANTI

E' quanto meno curioso il fatto che tradizioni culinarie si assomiglino seppur distanti millenni e migliaia di chilometri, ad esempio: gli spaghetti, rivendicati sia dagli italiani e che dai cinesi, oppure il pesce fritto e marinato, una doppia cottura tanto cara ai giapponesi e ai napoletani, come ad esempio il capitone, che viene servito da questi ultimi, fritto alla Vigilia di Natale e marinato nell'aceto per il giorno seguente. Personalmente, l'ho cucinato e assaporato, sostituendolo con il salmone e devo ammettere, che il sapore intenso potrebbe non incontrare il favore di qualsiasi palato e sicuramente gioca a suo sfavore, il fatto di non essere abbinabile praticamente ad alcun vino. Ma, la vita scorre via in fretta ed è forse meglio non aver rimpianti!

antipasto per 4 persone:
150 gr. di filetto di salmone fresco
50 gr. di peperoni friggitelli
50 gr. di farina di riso
50 gr. di aceto di riso (o di mele)
1 uovo
1 carota
1 porro
1cucchiaio di semi di sesamo bianchi
qualche fogliolina di menta
4 foglie di lattuga
olio di semi per friggere
olio evo, pepe, sale

Ricavate dal filetto 16 cubetti di salmone, passateli nell'uovo sbattuto, poi nella farina di riso e friggeteli nell'olio di semi ben caldo, finché non diverranno dorati. Scolateli e tamponateli con carta assorbente.

Fate bollire per 20' dell'acqua e un filo di olio, aggiungete l'aceto di riso, il sale e il pepe e lasciate andare sino a che non sarà evaporato l'alcol presente nell'aceto.

Tagliate a rondelle il porro, usando solo la parte bianca e tritate finemente la menta. Versate in una ciotola, la marginatura ancora calda, assieme al porro e alla menta e ovviamente, il salmone e lasciate riposare per almeno 6 ore.

Tagliate a rondelle anche i friggitelli e passateli in padella, sino a quando diverranno croccanti. Salate e pepate.

Servite su una foglia di lattuga, il salmone e qualche goccia della sua marinatura, i friggitelli, una julienne di carota e spolverate con dei semi di sesamo bianchi tostati.

lunedì 29 marzo 2010

la soluzione: GLI ANTIPASSERT

Eccomi, dopo un'assenza forzata dovuta alla frequenza di un corso, che ho superato con il massimo dei voti e un nuovo lavoro. Purtroppo non avrò tutto il tempo che vorrei, per dedicarmi a questo blog, ne tanto meno per cucinare. Pazienza, la vita la avanti comunque. Ma, veniamo a noi, questi sono gli ingredienti del concorso:
Pistacchi di Bronte, uva bianca, gorgonzola dolce, mascarpone e zenzero.

Con mio rammarico, devo dire che nessuno ha indovinato, anche se più di qualcuna c'è andata molto vicino. Questa esperienza è stata comunque positiva, spero di rifarla presto e colgo al volo l'occasione per ringraziare, chi mi ha seguito e chi ha partecipato.

Da servire come aperitivo abbinando del buon prosecco o a cena, tra il secondo e il dolce:

200 gr. di uva bianca
50 gr. di gorgonzola dolce
50 gr. di mascarpone
2 cucchiai di pistacchi di bronte sgusciati e tritati
1 pezzo di zenzero fresco

Pulite i chicchi e staccateli uno ad uno. In una ciotola mescolate con un cucchiaio i due formaggi fino a renderli morbidi.

Spalmate il formaggio attorno da ogni chicco, eliminando quello in eccesso, avendo cura di coprirli interamente.

Sgusciate i pistacchi e tritateli finemente. Se preferite aggiungete una spolverata di spezie a piacere, tipo pepe macinato o paprika o altro. Stendete il trito su un foglio di carta da forno e passateci i chicchi d'uva al formaggio, facendo aderire la granella.

Pelate lo zenzero e tagliate dei bastoncini della lunghezza di 5-6 cm e 1 cm di larghezza. Incidete i chicchi rivestiti con un coltello ricavando un incavo dove inserirete i bastoncini a mo' di gambo.

mercoledì 17 marzo 2010

indizio n°2 - ANTIPASSERT

Dunque il 2° indizio di questa ricetta, che mi è stata passata da quella "bonne viveur" di mia cugina Angelica è L'UVA. Ve lo svelo, per almeno due motivi, il primo che sicuramente non si tratta di un frutto di stagione e il secondo è che è il fulcro stesso della portata

aspettando... FIORI DI CASTRAURE AL GORGONZOLA SU VENTAGLIO DI PATATE SABBIOSE

Aspettando il secondo indizio del mio "piccolo quiz", gradireste qualcosa da mangiare? Vi proporrei delle tenerissime castraure di Sant'Erasmo, appena colte, saranno servite su un ventaglio croccante di patate sabbiose, con cuore morbido di gorgonzola gratinato e una salsa di prezzemolo, menta e una puntina di aglio. Ottima scelta, ve ne porto subito due!

a porzione:
3 castraure
1 patata
1/2 limone
2 cucchiai di gorgonzola dolce
1 cucchiaio di pangrattato
2 noci di burro
1 ciuffo di prezzemolo, menta e 1/4 di spicchio d'aglio
olio evo, sale, pepe

Pulite e spuntate le foglie più dure e scure dei carciofini, praticate una profonda incisione a croce sulla parte superiore e metteteli in acqua acidulata con il succo di mezzo limone per non farli annerire. Fateli sbollentare in acqua per qualche minuto e poi scolate.

Pelate la patata e ricavatene delle sottili rondelle che passerete in forno con una noce di burro fino a doratura, spolverando con pangrattato, quasi a fine cottura. Salate e pepate.

Aprite le castraure a fiore, facendo cuocerle capovolte, in una padella con un filo d'olio evo ben calda. Aggiungere una noce di burro e rimescolate in modo che il condimento si mescoli bene.

Disponete le patate a ventaglio su un piatto, sistemate le castraure aperte a fiore e distribuite il gorgonzola al centro. Passate sotto il grill fino a doratura.

Servite con una salsa di olio evo, menta, aglio e un pizzico di sale, passata prima al mixer e dopo al setaccio e una spolverata di pepe.

martedì 16 marzo 2010

1° concorso della settimana: indovina cosa? GLI ANTIPASSERT

Ok, dato che ho pochissimo tempo da dedicare al blog questa settimana, poiché sto seguendo un corso che ha che fare con il cibo, propongo un piccolo contest: indovinate quali potrebbero essere gli ingredienti presenti in questa ricetta che ho battezzato con il nome di "antipassert".

Un premio in materiale ad ogni risposta esatta ad incominciare dalla mezzanotte tra oggi martedì 16 e domani, mercoledì 17 marzo 2010. In tutto ce ne sono 5, anzi 4, visto che uno ve lo svelo io: Il PISTACCHIO DI BRONTE.

La soluzione nel fine settimana. Vi auguro buona fortuna. Felix

lunedì 15 marzo 2010

stupite gli ospiti: BURRATA SU LETTINO DI CONFETTURA DI CIPOLLA DI TROPEA E CAVIALE

Mi dispiace, ma sono di fretta: il bianconiglio mi sta aspettando, mi mostra il suo orologio da panciotto e mi ordina di fare presto! Vi posto lesto lesto, questo ricetta che mi ha passato il mio compare di mangiate, Stefano. Se non avete tempo di preparare un antipasto come si deve, ma volete comunque impressionare i vostri commensali, ve la consiglio vivamente. Ciao, scappo che son di corsaaa! 

Per 4 persone:
1 burrata freschissima
4 cucchiai di confettura di cipolle rosse di tropea (meglio se fatta in casa)
4 cucchiaini di caviale (o le più economiche di lompo)
4 foglie di basilico

Versate una cucchiaiata di confettura in ogni coppa da champagne, tagliate la burrata in 4 pezzi facendo attenzione che la parte liquida rimanga al suo interno (in caso aiutatevi con un cucchiaio) e sistematela sopra la cipolla. Adagetevi quindi un cucchiaio abbondante di caviale sopra e guarnite con un foglia di basilico. Se volete potete condire con un filo di olio evo e una spolverata di pepe.

domenica 14 marzo 2010

perdincibacco! MUFFINS ALLA RUCOLA E GRANA CON SALMONE AFFUMICATO E PHILALEPHIA LIGHT

Venezia è fantastica e unica al mondo: appena esci dalla stazione dei treni ti rendi conto, che non ci sono macchine e quindi niente clacson, nessuna sirena o quant'altro di sonoramente fastidioso accomuni le altre città del mondo. Puoi perderti delle ore vagabondando per le sue innumerevoli viuzze, calli, campi e sottoportici ritrovandoti in luoghi così affascinanti da farti perdere il fiato. Lo stesso fiato che puoi riprenderti, quando non ti senti più le gambe, hai i piedi gonfi e  ti maledici per non esserti messo delle scarpe più comode; fermandoti in uno dei mille baretti tipici sparpagliati in ogni dove: i baccari. Proprio in uno di questi, ho raggiunto un mio carissimo amico chef, che prepara dei favolosi cicchetti. Tra le varie proposte di fingerfood, innaffiati di ottimo vino (senza remore alcuna per la patente di guida), ho assaggiato dei muffin salati, molti simili a quelli che sto per proporvi or ora. Hic! Salute! Marietta monta in gondola, che mi te porto al Lido…

per 4 persone:
100 gr. di farina 00
100 gr. di rucola
50 gr. di burro
70 gr. di latte
50 gr. di parmigiano reggiano
1 uovo
1 pizzico di sale
1 pizzico di noce moscata
1/2 bustina di lievito
50 gr. di philadelphia
100 gr. di salmone affumicato

Passate nel mixer la rucola e il grana. Mescolatene il composto nel robot, aggiungendo la farina e il lievito passati al setaccio, il latte, il burro ammorbidito, l'uovo intero, un pizzico di sale e della noce moscata.

Versate il tutto in stampini in silicone per mini muffin, del diametro di 3 cm. o poco più. Infornate a 180° per 25-30' a forno preriscaldato, senza aprirlo prima che sia terminato il tempo di cottura. Fate la prova dello stuzzicadenti per vedere se sono pronti. Sfornate e lasciate raffreddare a temperatura ambiente.

Serviteli, tagliandoli per lungo, spalmate del philadelphia e farcite con alcune fettine di salmone.

venerdì 12 marzo 2010

un sapore primordiale: GAMBERONI ALLA PAPRIKA DOLCE SU PURE' DI FAGIOLI DI LAMON

 
Un libro come un film non si giudica dalla copertina, ma di sicuro la sua presentazione conta eccome e questo è un dato di fatto. Mi ricordo perfettamente quella volta che entrai al Blockbuster, senza alcuna idea precisa di cosa noleggiare e fui subito catturato dalla dicitura accattivante riportata su un dvd, che narrava le vicissitudini del calciatore inglese George Best, che cito testualmente:
"Ho speso un sacco di soldi per alcol, donne e macchine veloci… tutti gli altri li ho sperperati". Mi rimase impressa perché mi riconoscevo in lui tranne che io, il denaro l'ho speso per mangiare, bere e ancora mangiare… e gli altri boh?!
C'è stato un periodo felice nella mia vita, molto prima che la crisi ci attanagliasse, che potevo permettermi di cenare in ristoranti diversi tutti i santi giorni. In quel periodo, un mio caro amico di nome Diego, aprì il ristorante "Basilisco" appena fuori le mura cittadine e la prima volta che andai a trovarlo, assaggiai dei gamberi su purè di fagioli di Lamon così buoni che, ancora lo ringrazio!

per 4 persone:
12 code di gamberoni freschissimi.
50 gr. di fagioli di Lamon
50 gr. di zucca decorticata
1 cucchiaio di paprika dolce
1scalogno
1 cipolla
3 cucchiai di olio evo
brodo vegetale q.b.
sale, pepe, basílico
vino bianco secco
2 foglie di alloro

Lasciate in ammollo in acqua tiepida i fagioli per almeno 24 ore. Fate appassire la cipolla tritata grossolanamente con 2 cucchiai di olio evo e aggiungere i fagioli scolati e versate il brodo caldo fino a coprirli. Fate cuocere aggiungendo altro brodo e rimescolate sino a quando non diverranno teneri. Passare con il mixer, ottenendo un purè morbido e vellutato, aggiustare di sale e pepe.

Sgusciate i gamberoni ed eliminate il filo nero aiutandovi con uno stuzzicadenti. Apriteli a libro, incidendo con un coltello affilato lungo la pancia, adagiateli su un piatto e spolverate con abbondante paprika dolce.

In un padella fate andare un filo d'olio con lo scalogno tagliato a rondelle e le foglie d'alloro, aggiungete la zucca ridotta a piccoli cubetti e saltate il tutto con i gamberoni sfumando con il vino. Salate e pepate. Eliminate l'alloro.

Servite versando il purè a specchio sul piatto, adagiate i gamberoni, un filo d'olio e una foglia di basilico.

giovedì 11 marzo 2010

e adesso un premio: ASPIC DI ARANCIA E MENTA CON MOUSSE DI CIOCCOLATO

Soprattutto a voi, che mi avete scritto preoccupandovi giustamente più della mia salute mentale che di quella fisica,  che mi avete seguito nella mia avventura personale senza mai farmi sentire solo. A voi dedico questo piccolo grande premio, con tutto il cuore!  Direttamente da una ricetta dello chef Fabio Granata.

Ingredienti per 4 persone:
60 gr. di cioccolato extrabitter
100 gr. panna fresca da montare
30 gr. di latte
4 biscotti secchi o 4 cucchiai di riso soffiato (nella versione per celiaci)
1 turlo d'uovo
50 gr. zucchero
2 arance
10 foglioline di menta
1 punta di cucchiaio di agar agar

Fondete a bagnomaria il cioccolato con il latte, il tuorlo e mescolate per 2'. Lasciate raffreddare e unite con la panna montata a neve con un mestolo di legno, sempre dal basso in alto, fino ad ottenere una mousse omogenea.

Sbriciolate i biscotti o versate 1 cucchiaio di riso soffiato sul fondo di 4 bicchieri, poi aggiungete la mousse e lasciate raffreddare in frigo per un'ora.

Ricavate una julienne dalla buccia di un'arancia e sbollentatela in acqua calda per 1 minuto, ripetendo l'operazione per 2 volte. Poi scolatela. Dalla metà della stessa arancia ricavatene dei cubetti pelandola a vivo e spremete il rimanente passandone il succo con un colino fine.

Fate bollire 80 gr. di acqua con lo zucchero e 6 foglie di menta e lasciate ridurre di 1/3. Unite il succo e la julienne e l'agar agar e fate bollire per altri 2', eliminando la schiuma gialla con un cucchiaino.  Togliete le foglie di menta. Appena il composto inizierà a rapprendersi, versate i cubetti di arancia e il composto stesso nei bicchierini, lasciandoli raffreddare in frigo per un paio di ore prima di servire.

Guarnire con una fogliolina di menta per bicchiere.

martedì 9 marzo 2010

FINALMENTE I RISULTATI DELLA MIA DIETA!

In 2 settimane ho perso:

4,7 Kg. di peso

7 cm. di circonferenza vita


Che dire, sono state 2 settimane da incubo. I primi giorni avevo sempre una famedalupi: mi sarei mangiato il mio gatto, seguendo pari pari le ricette di Bigazzi (chissà che fine avrà fatto?).

Ho evitato con cura ogni trasmissione televisiva che trattasse di cibo, soprattutto il canale del Gambero Rosso. Ma ogni spot che mandavano in onda mi istigava a delinquere e questo mi ha fatto capire quanto ci bombardano con questo tipo di messaggio: mangia questo, mangia quello, mangia! maaavaaaff###!

Ho dovuto minacciare la mia famiglia, intimandogli di smetterla di ingozzarmi, altrimenti non sarei più passato da loro a pranzo e mia madre non l'ha presa benissimo. Invece mio padre dall'alto dei suoi 3 etti di pasta al giorno mi sfotteva.

Ho cambiato abitudini, evitando di farmi vedere nei soliti posti dove tra le 19 e le 20, mi scolavo almeno 3 o 4 aperitivi di seguito. I baristi, quando mi hanno rivisto, hanno spento i ceri che avevano acceso ai loro santi e mi hanno chiesto se fossi morto. Ho risposto che mi avevano rapito degli alieni astemi.

Ho lasciato che il mio frigo si impoverisse, accontentandosi di quello che era trascritto nella mia nuova bibbia, mentre la mia ragazza mi guardava con un'espressione, affatto sfingica, del tipo: "Perché mi fai questo, che ti ho fatto mai di male, ma tu non hai un blog di cucina di cui occuparti?". Già, il blog di cucina.

Tra gli altri effetti collaterali, c'era sto cavolo di mal di testa e a nulla sono servite le scatole di Moment che mi sono snocciolato come fossero caramelle, sottraendole alla mia Bella, durante il periodo premestruale… che rischio, che ho corso! Ma sono ancora vivo per raccontarvelo. La mia era una totale mancanza di zuccheri nel sangue.

E altre mille piccole considerazioni che al momento non mi sovvengono, o che non ritengo possano interessarvi, ma volevo ringraziare coloro che mi sono stati vicino:  Stefano e la Betta, che si sono messi a dieta con me, dato che gli amici si vedono nel momento del bisogno; la mia ragazza che mi sopporta e mi supporta e soprattutto voi, amiche della rete, compagne di post e di commenti, che mi avete seguito in questa piccola folle impresa; alle quali dedicherò un ricettario dettagliato delle ricette che ho proposto, che saranno, ve lo giuro, povere di grassi, ma ricche di gusto.

Grazie a tutti, di cuore. Felix, but not the cat!

lunedì 8 marzo 2010

8 marzo - festa delle donne: TORTA MIMOSA

Eccomi di ritorno dopo una settimana di assenza dalla rete, che coincide con la fine della mia dieta. Quindi, quale miglior occasione per festeggiare con una torta il termine delle mie fatiche e una ricorrenza speciale: la festa delle donne? Dedicata a tutte le mie fantastiche compagne del web, eccovi l'inevitabile, ma mai scontata: "Torta Mimosa". Auguri di cuore! Felix.

Per il pan di spagna:
10 uova
250 gr. di zucchero semolato
150 gr. di farina 00
100 gr. di maizena
1 pizzico di sale

Per la crema:
4 tuorli
500 gr. di latte
100 gr. di zucchero
30 gr. di maizena
bucce di limone non trattato
qualche goccia di limoncello e zucchero liquido
250 gr. di panna montata

Montate i tuorli con lo zucchero, fino che diventi un composto chiaro e spumoso. Aggiungete la farina e la maizena mescolate assieme, versandole pian piano a pioggia da un setaccio. Mescolate delicatamente, sempre dal basso verso l'alto con un cucchiaio di legno.

Per ultimo aggiungete gli albumi montati a neve ferma, con un pizzico di sale. Mescolate facendo attenzione a non smontare l'impasto.

Versate al centro di una tortiera bella larga, livellate e infornate a 180° per 45' a forno caldo, evitando di aprirlo durante la cottura, spegnete il fuoco e lasciate riposare nel forno stesso per almeno 10-20'.

Unite in un tegame capiente: i rossi delle uova, lo zucchero, il latte, la maizena e le bucce di limone e qualche goccia di limoncello. Scaldate e continuate a girare con una frusta, fino a quando il composto non diventerà una crema densa e prima di grumi. Lasciate raffreddare.

A crema fredda, incorporate la panna montata con un mestolo di legno, con la medesima tecnica illustrata sopra, molto delicatamente per non far smontare la farcia.

Ricavate dalla torta 3 strati uguali di pan di spagna, tagliandola per lungo. Imbevete il primo con dello zucchero liquido e alcune gocce di limoncello. Stendete della crema. Aggiungete un altro strato di pan di spagna. Imbevete. Ricoprite con altra crema l'intera torta. Riducete a cubetti il pan di spagna rimasto e ricoprite tutto. Lasciate rapprendere in frigo per qualche ora.

lunedì 1 marzo 2010

8° GIORNO - CENA: tortino di melanzane con schiuma di grana

No, non è che ho finito la dieta, purtroppo ho un'altra settimana. Questo piatto l'ho preparato per la mia Bella. Mi sono divertito vedendo l'espressione del suo volto, quando ha aperto il tortino, esclamando: "Ma è la parmigiana!". Neanche il tempo di dirmelo e stava già leccando il piatto. Se penso che ci ho messo un bel po' per apparecchiarlo e lei 5 secondi per finirlo. In ogni caso, sono stato ricompensato dalla gioia che esprimevano i suoi occhi, mentre dividevamo le uova al forno in nido di spinaci. Ma questa è un'altra storia.

per 2 persone:
3 melanzane lunghe
2 pomodori maturi
1 mozzarella di bufala campana
30 gr. di grana padano
10 gr. di burro
1 cucchiaio di olio evo
2 spicchi d'aglio
2 cucchiai di latte
prezzemolo fresco tritato, noce moscata, sale, pepe q.b.

Lavate e pelate le melanzane, ottenendo dalla buccia delle strisce lunghe, che sbollenterete in acqua poco salata per qualche minuto. Scolatele e asciugate con carta da cucina. Foderateci degli stampini individuali imburrati.

Tagliate a dadini la polpa e saltate in padella calda con olio aromatizzato all'aglio. Salate e pepate.

Pelate a vivo i pomodori, eliminando la polpa e i semini. Tagliate a cubetti della grandezza di quelli di melanzana. Fate la stessa cosa per la mozzarella.

Riempite gli stampini con uno strato sottile di pomodori, uno di mozzarella e uno di polpa di melanzana e così via fino al riempimento. Chiudete gli stampini ripiegando le bucce che ne fuoriescono e coprite con uno foglio d'alluminio per non bruciarle.

Infornare a 200° per 10 min. a forno caldo. Intanto preparate in un tegame una fonduta, facendo sciogliere il grana a tocchetti con poco latte e aggiungendo un pizzico di noce moscata macinata. Appena inizia a bollire spegnete il fuoco, filtrate e montate con una frusta.

Servite il tortino girandolo nel piatto da portata, accompagnando con la schiuma e una spolverata di prezzemolo fresco tritato.